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Storia

La Villa fu costruita nel XVIII secolo come tenuta di campagna da una nobile famiglia senese, la famiglia Gagnoni, da cui la Villa prese nome. 
Villa Gagnoni possedeva allora come mostrano vecchi incartamenti, 200 ettari di terreno che producevano sia vino che olio di oliva.
Non vi sono documenti che attestino il cambio di proprietà della Villa Gagnoni al nuovo proprietario, ma risulta che un generale tedesco di nome Helmke acquistò la villa agli inizi del XX secolo e vi risedette fino alla fine della Seconda Guerra Mondiale.

La gente del posto la soprannominò la “Villa del Tedesco” e molti la ricordano ancora sotto questo nome. Affascinato dalla villa e dal meraviglioso paesaggio circostante, il Generale Helmke si adoperò molto al fine di preservarla e abbellirla.

A lui si devono la costruzione della piscina e delle fontane, l’aggiunta delle statue e dei tavolini in travertino nei giardini che donano un forte stile neoclassico.

In quegli anni essendo un ufficiale di alto rango, il Generale Helmke intrattenne rapporti con importanti figure sia di ambito civile che militare. Lo rivelano una serie di antichi giornali tedeschi, fotografie e autografi ritrovati anni dopo nelle soffitte. Costretto alla fine della guerra a ritornare in patria sconfitto, dovette lasciare in beneficenza la sua amata villa e le sue terre che, sfortunatamente caddero vittime del fervente sentimento antinazista delle persone del luogo che inflissero innumerevoli danni alla Villa del Tedesco distruggendo e facendo razzia di statue e altri ornamenti. Negli anni successivi si susseguirono diverse proprietà ma fu sempre adoperata solo come dimora estiva senza preoccuparsi di preservare la villa.

Quando la famiglia Savini acquistò la Villa, era completamente abbandonata e in totale declino- spoglia all’interno, parco e giardini completamente incolti, la piscina distrutta piena di erbacce rifugio di rane e serpenti.

I membri della Famiglia Savini che soffrono della cosiddetta “malattia del mattone” hanno un insaziabile desiderio di riportare alla luce e alla vita le antiche cose. Così ebbe inizio la ristrutturazione della casa che durò due anni, seguiti poi da sei mesi per la piscina.

Nel 2003 aprirono la villa agli ospiti come albergo. Poi in inverno, quando la villa rimaneva chiusa agli ospiti, continuarono i lavori sugli altri edifici prima adibiti a rimesse e cantine. Passo dopo passo, mattone dopo mattone, fu restaurata e riconvertita in quello che oggi possiamo vedere nelle camere e suite.
Il restauro terminò all’inizio del 2008.